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“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, recita cosi la prima frase dell’articolo 1 della Costituzione. Purtroppo però questa grave emergenza sanitaria ci ha costretto a chiudere ogni forma di attività per prevenire l’espansione della pandemia. Intere famiglie si sono trovate dall’oggi al domani a casa, senza una certezza economica. Tutti con la paura di non riuscire a farcela. Questa esperienza ha portato alla luce la rilevanza dei legami, l’importanza del fare rete, dove ognuno con un piccolo ma importante aiuto sta facendo la sua parte.

Noi giovani in Servizio Civile ci siamo trovati in uno scenario completamente nuovo rispetto all’inizio dell’esperienza e questo ci ha messi in crisi, ci siamo interrogati, nuovamente, sul significato profondo della parola “servizio” e su cosa quest’anno rappresenti per noi. Ci siamo scoperti forti e determinati a dare supporto ai più deboli e perché no, anche a noi stessi. Attraverso i diversi servizi della Cooperativa Noemi, in cui siamo impegnati, stiamo avendo l’opportunità di potenziare le nostre competenze, conoscendo meglio il nostro territorio.

Siamo consapevoli, però, che, finito questo bellissimo percorso, ci ritroveremo anche noi con il dubbio del domani. Forse qualcuno continuerà nel mondo del sociale, altri potrebbero aver capito che quest’ambito non fa per loro ma, certamente, vivremo in maniera più responsabile e consapevole le sfide che ci attendono perché questa è un’esperienza che ci segnerà per il resto della nostra vita.

Il primo maggio è la giornata che celebra i lavoratori che hanno combattuto per veder riconosciuti i propri diritti e noi, come loro, oggi non dobbiamo arrenderci a questa pandemia. Abbiamo, anzi, l’obbligo morale di credere che “Ce la faremo!” perché “Dio non si stanca di tenderci la mano” (cit. Papa Francesco).

#noiconvoi

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